American High 4×11 Tragedy Wants to Harden Us

by todo90

MESSAGGIO IMPORTANTE: SE VOLETE CHE LA STORIA CONTINUI, COMMENTATE NEL BLOG, SCRIVETE COSA NE PENSATE, I VOSTRI PERSONAGGI PREFERITI, E LE VOSTRE IMPRESSIONI. MI RACCOMANDO, è IMPORTANTE CHE VOI LO FACCIATE, GRAZIE, E BUONA LETTURA:

Vorrei ricordare che American High non è esattamente un racconto, o un romanzo, è una storia che ha lo stile di una sceneggiatura. Viene lasciato molto all’immaginazione del lettore, ed i passi sono più brevi. E tutto ciò è fatto APPOSITAMENTE.

Per godere appieno l’episodio vi consiglio di aprire i link delle canzoni ogni volta che ne trovate una.   Sono evidenziati.

“Questo è ciò che è la tragedia. Qualcosa che mira a buttarci giù, ad affossarci, a trascinarci nel baratro. Alcune volte non riusciamo a vedere via d’uscita, altre volte abbiamo semplicemente bisogno di qualcuno che ci indichi la via per ritornare in superficie. Ma in qualche modo, dobbiamo risalire.”

Aprile 2013

Sara

Sara

Sara apre gli occhi, pian piano. La finestra è aperta, il sole punta sul suo viso. La sensazione è già quella: una forte oppressione sul petto, l’incapacità di alzarsi, di iniziare la giornata. La ragazza si rigira dall’altra parte, i raggi del sole le danno fastidio.

Kathe: sveglia.

Kathe guarda la figlia, è vicina alla finestra, e ha appena aperto le tende.

Sara: non mi sento bene.

Sara parla con un tono di voce basso.

Kathe si avvicina al letto, velocemente, scoprendo la ragazza.

Sara: hey…

Kathe guarda la figlia, preoccupata

Kathe: vestiti, andiamo a scuola.

Sara: ti ho detto che non mi sento bene.

Kathe: come ieri, come l’altro ieri, come la settima scorsa. Vuoi che ti porti dal dottore?

Sara la guarda, non vuole affatto discutere di questo o di qualsiasi altra cosa in questo momento.

Kathe: vestiti.

Sara guarda la madre

Sara: di cosa ti preoccupi? Ho già abbastanza punti per diplomarmi.

Kathe: ho detto vestiti, Sara. Ti aspetto giù.

Kathe si guarda attorno, la camera è un disastro, e la luce del sole mette ancora di più in risalto il tutto.

Kathe: e quando tornerai da scuola darai una sistemata a questa stanza.

Kathe odia fare il poliziotto cattivo, ma deve.

Kathe: ti aspetto giù. 10 minuti.

Kathe guarda un’ultima volta la figlia, che è chiaramente incattivita. Poi procede verso la porta, uscendo dalla stanza, lasciando Sara da sola.

Kathe arriva in cucina, sbuffando, Emma è seduta di fronte all’isola, davanti a lei tantissimi fogli e varie riviste, un grosso bibitone.

Kathe: che cosa stai bevendo?

Kathe si avvicina, curiosa

Emma: è un frullato pieno di proteine. Sono a dieta.

Kathe: stai benissimo così, falla finita.

Emma: il matrimonio è la prossima settimana. Praticamente tutta Lennox è invitata.

Kathe: come il tuo scorso matrimonio.

Emma: quello non era un matrimonio, ok?

Kathe: qualunque cosa fosse.

Emma: Dylan è molto amico del sindaco, l’intera città gli vuole bene. Evidentemente è vero che più fai soffrire le persone più ti amano. Ho sempre questo incubo…

Kathe la guarda, curiosa

Kathe: che incubo?

Emma: sono al matrimonio, ci troviamo di fronte all’altare. E all’improvviso, proprio quando sta andando tutto per il verso giusto, arrivano tutte le ex di Dylan e le donne che i Brown hanno fatto soffrire. Praticamente tutta la popolazione femminile di Lennox. Ed iniziano a massacrare tutti, e per prima me, rovinando il vestito e… poi c’è tanto sangue, ma non è rosso, è marrone. È come il Red Wedding di Game of Thrones. Il Brown Wedding.

Kathe: ricordami di cancellare l’abbonamento ad HBO.

Emma: comunque, devo mettere via queste cose prima che arrivi Dylan.

Kathe guarda il macello sull’isola, di nuovo

Kathe: e perché mai?

Emma: perché ho la Mr.Bigofobia.

Kathe la guarda, perplessa

Kathe: cosa?

Emma: la Mr.Bigofobia, la paura che Dylan veda che sono troppo impegnata a pensare al matrimonio, e che ho lasciato andare la parte emotiva.

Kathe: ma non è così, e tu non sei Carrie, e lui non è decisamente Mr.Big

Emma sospira, pensando allo stress che la situazione comporta

Emma: Sara sta scendendo?

Improvvisamente, il tono della conversazione cambia

Kathe: certe volte sento di sbagliare tutto. Non so più… Non so più come comportarmi.

Emma: stai facendo le cose giuste. Le hai lasciato il suo tempo, ma ora deve riprendersi, anche perché dopo un certo punto non c’è più via d’uscita.

Kathe guarda la sorella, di nuovo preoccupata

Kathe: e a che punto siamo?

Sara: avete finito di parlare di me?

Le due si girano, sorprese dalla presenza di Sara

Kathe: tesoro, hai fame?

Sara fa cenno di no con il capo

Sara: possiamo andare?

Emma: devi mangiare qualcosa.

Sara: parla quella che è a dieta, pur essendo uno stecchino.

Kathe ed Emma si guardano, di nuovo. Emma non risponderà.

Sara: possiamo semplicemente andare? Voglio che la giornata finisca e basta.

Casa Brown, Daniel è seduto a tavola insieme a Tom, mentre Brad ha appena finito di preparare la colazione. Dei Pancakes, bruciati. Daniel e Tom si guardano, non esattamente convinti del risultato.

Brad guarda i due, affranto.

Brad: lo so..

Tom: Brad, sembrano…

Daniel: sì, sembrano buoni.

Brad: non dovete fare finta che siano i buoni.

Daniel: beh..

Tom: non devi fare questo tutte le mattine.

Brad guarda Tom

Brad: invece sì. Voi mi state ospitando da mesi e io… Io devo ripagare in qualche modo.

Matt arriva in cucina, con un foglio sotto gli occhi

Daniel: buondì.

Matt è concentrato, non distoglie lo sguardo

Tom: dovresti parlare con tua madre, Brad. In fondo ti chiama praticamente tutti i giorni, vuole che torni a casa.

Brad: come potrei tornare a casa, sapendo che mio padre non vuole avere niente a che fare con me?

Tom guarda il ragazzo, sicuramente dispiaciuto per la sua situazione. Daniel guarda il padre, apprezzando il fatto che lui non ha mai avuto quel tipo di problema.

Brad: cosa stai facendo, Matt?

Matt: è arrivata una lettera.

Matt guarda il resto del gruppo, mentre cerca la sua camicia.

Tom: che lettera?

Matt: è.. una lettera del college. Sono stato accettato dall’università di Austin.

Tom guarda Matt, sorridente

Tom: ma è fantastico, Matt.

Brad: complimenti.

Matt: io… Io avevo fatto domanda ma.. non so.

Daniel: andrai lì? È la più vicina a casa.

Matt guarda di nuovo i tre.

In cucina arriva Jason, zaino in spalla, saluta con un cenno.

Tom: Jason, buongiorno.

Jason: buongiorno Signor Brown.

Daniel lo guarda, per ora non lo bacerebbe. Non bacerebbe neanche una ragazza davanti a Tom, sia chiaro.

Tom: come sta tuo padre?

Jason sospira

Jason: beh, per essere un malato terminale, devo dire bene.

Tom lo guarda, quasi pentito di aver posto la domanda

Jason: andiamo?

Jason si rivolge a Daniel.

Brad guarda i due, in particolare Jason, c’è molta tensione da quel famoso giorno. Quel maledetto giorno.

Matt: sì, andiamo anche noi.

Matt guarda Brad, e poi la colazione in tavola

Matt: per favore, Brad, ti voglio bene, ma se comprometti di nuovo la mia colazione potrebbe finirie un’amicizia.

Il gruppo ridacchia, divertito.

Casa Dawson, Amber ha appena finito di preparare la pappetta a Felicity, Cindy, sua madre, guarda la figlia, incredibilmente nervosa.

Amber: ma dov’è?

Cindy: cosa?

Amber posa la pappetta sul bancone, guardando Felicity.

Amber: c’entri tu con tutto questo?

Cindy: che cosa succede?

Amber: sono nervosa, ok? Sono nervosa perché oggi ho quel colloquio.

Cindy: uh, Clothes Over Bros, ricordo, per l’internato estivo.

Amber: è una cosa che voglio, ok? Dopo un anno del genere, penso anche di meritarmela.

Cindy: certo che te la meriti, e la otterrai.

Amber: già, come ho ottenuto tutto quello che volevo ultimamente?

Cindy sbuffa

Cindy: stiamo ancora parlando di Matt Brown?

Amber: era un inside joke, non volevo compatirmi.

Cindy: bene, perché la Amber che conosco non si compatisce, agisce.

Amber: e agirò. Eccome se agirò.

Cindy: ora posso sapere cosa stai cercando?

Amber: il mio bracciale.

Cindy: il tuo bracciale.

Amber: sì, il mio bracciale portafortuna.

Cindy: stai parlando del bracciale con i numeri di LOST che ti ha regalato David? In teoria i numeri non portano sfortuna?

Amber sospira.

Amber: a me ha sempre portato fortuna.

Cindy: è divertente…

Amber si ferma, dopo aver controllato il divano per l’ennesima volta

Amber: è divertente cosa?

Cindy: questo tuo riavvicinamento a David.

Amber guarda la madre

Amber: non mi sono riavvicinata a David.

Cindy: invece sì. Ormai viene qui tutti i giorni, spesso portate a spasso Felicity

Amber: è nostra figlia.

Cindy: prima non lo facevate insieme.

Amber sbuffa

Amber: ascolta… Abbiamo passato tutti un brutto periodo. Un bruttissimo periodo e… stiamo solo cercando di ricomporre i pezzi il meglio che possiamo. David ha perso molto quel giorno. Io…

Amber abbassa il capo

Amber: io ho temuto di perderlo, ed è stata una sensazione che non voglio mai più riprovare. Non posso riprovarla.

Cindy si avvicina alla figlia, guardandola

Cindy: e lo capisco. Voglio semplicemente che tu rifletta, e faccia le scelte giuste.

Amber: non sto dicendo che voglio ritornare con David. Semplicemente, quello che è successo, mi ha ricordato quanto tenessi a lui, è stato il primo che… mi ha vista con occhi diversi.

Amber sorride, ripensando al passato.

Amber: è stato il primo che si è comportato da gentiluomo con me. Ha voluto conoscermi.

Cindy guarda la figlia, sorridendo

Cindy: e questo è un punto a suo favore.

Amber guarda la madre

Amber: ora possiamo trovare quel bracciale?

Cindy: puoi sempre chiamare David e dirgli di farti prestare il suo… ricerca-qualcosa, qualche gadget magico che ti aiuterà a ritrovarlo.

Amber ridacchia, divertita.

Amber: divertente, davvero divertente.

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Lennox High, Sara ha appena varcato le porte dell’entrata principale, porte che sono state munite di Metal Detector. Stranamente, la sensazione che prova è familiare, ma è una sensazione vecchia, che non provava da anni. È come ricordare un profumo, un profumo agrodolce. Le mani sudate, il cuore che batte veloce, quell’oppressione al petto, quel posto è un costante ricordo di ciò che è successo, e soprattutto di cosa ha perso.

Le immagini vivide di quel giorno appaiono come flash nei suoi occhi, sono delle immagini che Sara vorrebbe cancellare, ma è impossibile farlo.

La ragazza pone lo sguardo in avanti, Matt è accanto al suo armadietto. Gli sguardi dei due si incrociano per un momento. Quando questo avviene, è come una reazione a catena, i sintomi peggiorano. Quegli occhi azzurri, quanto le mancano quegli occhi azzurri. Matt non sposta lo sguardo, Sara, nervosa, devia strada, e apre la prima porta che trova davanti a se. La porta del bagno femminile.

Si guarda attorno, le scritte sui muri, il luogo un po’ trasandato, non ci ha mai fatto molto caso, ma ricorda esattamente che quello è uno dei primi posti del Lennox High che ha visitato.

Sara apre il rubinetto, fa un grosso respiro e si sciacqua il viso. Proprio come fece due anni prima.

La porta di uno dei bagni si apre.

Dana: sei quella nuova, vero?

Sara guarda l’amica, sorridendo.

Dana: wow, allora un sorriso lo riesci ancora a fare.

Sara: ho viaggiato nel tempo?

Dana avanza verso Sara, raggiungendola.

Dana: no, sono in missione.

Sara: in missione?

Dana: già, per conto di tua madre e di tutto il gruppo.

Sara: Dana, per favore, non sono in vena.

Dana: lo so, lo capisco.

Raramente Dana usa quel tono. Un tono dolce, un tono pacato che non è malizioso e non vuole giudicare.

Dana: capisco ciò che hai passato e ciò che stai passando. Lo capiamo tutti, perché in qualche modo lo stiamo passando anche noi, e lo abbiamo passato in questi mesi.

Sara: io ho perso molto di più.

Dana: Sara… lo capiamo.

Sara: esattamente per chi stai parlando? Per conto di chi, intendo?

Dana: tua madre, tua zia, Daniel, Jason, Brad, Amber, Alexa…

Sara abbassa lo sguardo, un po’ delusa dalla mancanza di un nome.

Dana: dovrai parlarci, eventualmente.

Sara la guarda, sospirando

Dana: con Matt. Non vi parlate da mesi.

Sara si tocca i capelli, è vero, non ascolta la voce di Matt da mesi, e questo le fa male.

Sara: mi manca…

Dana la guarda, sorridendole

Dana: lo so. E devi usare questo per uscirne.

Sara: cosa vuoi dire?

Dana: beh, se non si riesce ad uscire dal baratro con l’amore, dimmi tu cosa puoi aiutare.

Sara: i tuoi sogni Satt puoi chiuderli in un cassetto.

Dana: no. Non mi arrenderò fino a quando non vi rivedrò insieme.

Sara la guarda, attualmente le sembra una possibilità remota

Dana: ascolta, non sto dicendo che andrà tutto bene, non sto dicendo che devi uscire da questo bagno ed essere una persona nuova. Quello che è successo… è successo, non possiamo cambiare il passato, ma possiamo decidere quale sarà il nostro futuro. L’hai detto tu qualche mese fa in un video… Non lasciare che questo avvenimento definisca ciò che sei. Definisci tu ciò che sei, e chi sei.

Sara ascolta queste parole, ricorda bene ciò che ha detto in quel video, ricorda tutto, deve solo cercare di mettere in pratica di nuovo ciò che aveva imparato in passato. Non sarà facile, al momento, le sembra la cosa più difficile del mondo.

Cimitero comunale di Lennox, Ben e Alexis sono poco distanti da Lily, che è seduta davanti ad una lapide. Questo è ciò che fa ogni mattina, tutte le mattine, da mesi.

Ben: posso farti una domanda inappropriata?

Alexis guarda l’amico, sospirando

Alexis: devi proprio?

Ben: sì. Per quanto ancora dovremmo fare questo? È inquietante svegliarsi ed andare al cimitero.

Alexis: Ben, abbi un po’ di rispetto.

Ben: io sono rispettoso, e infatti non mi pesa. Sto semplicemente dicendo che ad un certo punto… dovrà lasciarlo andare.

Alexis: non ti rendi conto di quello che le è successo. È stato terribile, scoprire ciò che ha scoperto su suo padre, il trauma di quel giorno… perdere Jacob.

Ben: sicuramente ha perso più di tutti.

Alexis: non è una ferita che si rimarginerà. Mi domando solo se sarà mai in grado di ricominciare a vivere.

Ben guarda l’amica, sospirando

Ben: non sarà facile.

Alexis: no. Non lo sarà.

Alexis prende il cellulare, nervosa

Ben: che cosa stai facendo?

Alexis: mando un messaggio a Brendan, gli chiedo come va con le nuove pasticche.

Ben sorride

Alexis: cosa c’è?

Ben: cerca solo di arrivare prima di Lori.

Alexis lo guarda, infastidita

Alexis: cosa vuoi dire?

Ben: hai dimenticato gli ultimi mesi? È sempre andata in ospedale, ha sempre chiesto tutto riguardo le visite… Si è molto avvicinata a lui.

Alexis: sono amici.

Ben: quindi non vorresti strozzarla?

Alexis: no.

Ben: andiamo, hai anche lasciato Ethan.

Alexis: non stavamo insieme, ci stavamo semplicemente frequentando, ed ho capito che non poteva funzionare.

Ben: certo, e un bel biondone con gli occhi azzurri che ora, più che mai, ha bisogno del tuo aiuto, non c’entra niente.

Alexis: perché non pensi ai tuoi problemi?

Ben: non ho problemi amorosi, devo concentrarmi su quelli degli altri.

Alexis: certo, chiaramente hai completamente dimenticato Carter.

Ben: io e Carter non ci parliamo da mesi. Non ci frequentiamo da mesi.

Alexis: ma lo vuoi ancora, lo vedo da come lo guardi nei corridoi.

Ben la guarda, sbuffando

Ben: smettila e riconcentriamoci su di te.

Alexis: è questo il tuo problema, vuoi parlare sempre degli altri e mai di te.

Ben: ai… gattina. Mi stai graffiando.

Lily si avvicina i due, chiaramente scossa. Gli occhi gonfi.

Alexis: hey, stai bene?

Alexis cerca di confortarla, sicuramente inutilmente.

Lily: no.

Ben guarda l’amica, è difficile per lui sopportare questo tipo di situazioni, non è abituato. Non sa cosa dire.

Ben: andiamo a scuola?

Lily: non c’era nessuno al suo funerale. Nessuno…che lo conoscesse. Tutti sconosciuti.

La voce di Lily si spezza, evidenziando la profonda tristezza e la delusione

Lily: lui non lo meritava. Aveva 18 anni. Aveva solo 18 anni.

È straziante ascoltare queste parole.

Lily inizia a piangere, di nuovo. Ogni mattina è sempre così. Alexis si avvicina, lentamente, l’abbraccia. Così come Ben. I tre amici sono lì, uniti.

Lennox High,

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Campo da Football, Brendan è seduto in panchina, palesemente nervoso, non riesce a stare calmo. Guarda gli altri membri della squadra, mentre si allenano. Li guarda con invidia. Lori si avvicina al ragazzo.

Brendan

Brendan

Lori: hey…

Brendan alza lo sguardo

Brendan: hey..

Lori

Lori

Lori si siede accanto a lui

Lori: allora? Perché non sei in campo?

Brendan la guarda, scuotendo le mani. È palesemente nervoso.

Brendan: devo rispondere?

Lori: pensavo che il dottore ti avesse detto che potevi giocare.

Brendan: ha detto così…

Lori: allora…

Brendan: Lori, per favore…

I due si guardano, Lori non voleva farlo innervosire, non l’ha mai voluto.

Lori: scusa, non era mia intenzione innervosirti.

Brendan: no… Aspetta.

Lori si alza, evidentemente scossa. È una persona molto permalosa e sensibile, si allontana dal ragazzo.

“Wow.”

Brendan si gira, notando Matt a bordo campo, il ragazzo si avvicina.

Matt: ci sai davvero fare con le ragazze, eh?

Matt si siede accanto a Brendan, occupando il posto che prima era di Lori.

Brendan: non è esattamente il mio forte.

Matt: che ti succede?

Brendan guarda Matt

Brendan: cosa vuoi dire?

Matt: all’inizio dell’anno sei entrato nella squadra di Football, stavi andando alla grande.

Brendan non riesce a rispondere

Matt: ascolta, come aiuto allenatore devo darti un consiglio. Anzi, in realtà è più un consiglio d’amico.

Brendan sorride

Brendan: questa sarà la quinta volta che ci parliamo.

Matt: beh, non prendere tutto alla lettera, e poi… possiamo essere amici, se lo vuoi.

Brendan: perché ti interessa così tanto?

Matt sorride, guardandolo

Matt: perché… vedo molto di me.. in te.

Brendan lo guarda, colpito.

Brendan: solo perché siamo biondi e abbiamo gli occhi azzurri?

Matt: no, perché abbiamo un carattere fumantino, e ci teniamo tutto dentro… e questo non è salutare.

Brendan: qual è il punto?

Matt: so cosa ti è successo. Quella tachicardia. Mi sono informato.

Brendan fa fatica a parlarne, non vorrebbe parlarne.

Brendan: e quindi?

Matt: e quindi… certo è brutta, è fastidiosa.

Brendan: mi sono sentito morire.

Matt si ferma, ascoltando le parole del ragazzo.

Brendan: ho avuto paura, ero lì…e il mio cuore andava forte..

Brendan si agita, è evidente…

Matt: ma sei qui. La tachicardia è benigna. Non devi limitarti, questo evento non può definire chi sei, o cosa vuoi diventare.

Brendan: ho semplicemente… paura.

Brendan finalmente lo dice, lo ammette, ed è la cosa più difficile del mondo per lui.

Matt: la paura fa questo. Ci impedisce di vivere. Sta a noi non permetterle di controllarci la vita. Dobbiamo essere a noi a controllarla.

Brendan guarda Matt, quelle parole… erano le parole che voleva sentire, che aveva bisogno di sentire.

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Clothes Over Bros, Lennox. Amber sta sistemando dei capi d’abbigliamento, sta cercando di dare il meglio di se, anche se tutto questo non era esattamente ciò che aveva in mente. Quello è stato il posto che le hanno assegnato, e quello farà. Amber è una persona di parola.

La porta dello store si apre, facendo suonare il campanellino che tanto infastidisce la ragazza. Si gira, curiosa di sapere che tipo di cliente sarà. Ma non è una cliente, è Brooke Davis, la proprietaria della catena.

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Brooke avanza nel negozio, sorridendo a tutte le clienti. Lei è fatta così, ha sempre un sorriso in volto, e sempre una parola buona per tutti, una parola di incoraggiamento. Brooke posa la borsa sul bancone. Gira lo sguardo, finalmente. Il suo incrocia quello di Amber. La donna sorride, avanzando verso Amber, che continua a fissarla, nervosa.

Brooke: io ti conosco…

Amber la guarda, stupita

Amber: beh…

Brooke: eri qui l’anno scorso, e …

Amber: sì, lei mi aveva firmato un autografo.

Brooke: mi ricordo di te. È un piacere ritrovarti qui.

Amber: la ringrazio.

Brooke: dammi del tu, ti prego.

Brooke si fa seria, improvvisamente

Brooke: ho saputo cosa è successo alla vostra scuola. Era da mesi che non venivo a Lennox.

Amber la guarda, ripensando ai tragici avvenimenti

Brooke: ti va di prendere un caffé?

Amber: dovrei tornare a scuola entro mezzogiorno.

Brooke: beh, ce la faremo.

Amber: devo finire di sistemare questi capi.

Brooke le sorride

Brooke: Amber, il boss sono io qui, te lo ricordi?

Amber sorride, apprezza molto il gesto della donna. Si dice: perché no?

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La Scooby Gang è seduta sugli spalti del campo da Football, guarda con poca attenzione gli allenamenti.

David ha accanto a se un paio di stampelle, Daniel sta leggendo degli appunti, mentre Dana guarda in campo, curiosa e Sara è semplicemente… apatica.

Jason si avvicina al gruppo, mettendosi seduto accanto a Daniel.

Jason: hey…

Daniel continua a tenere gli occhi sugli appunti

Daniel: non riesco a capire questo passaggio.

Jason: possiamo parlare? Ho bisogno di parlarti?

Daniel: certo, certo… dopo parliamo. Voi avete preso appunti durante la lezione di Mr. Sanson?

Daniel si rivolge al resto degli Scoobies

Jason: lascia stare.

Jason, nervoso, si alza. Si allontana, non ne può più.

Daniel nota la cosa, così come tutti gli altri, che guardano la scena, imbarazzati.

Daniel: devo andare.

Daniel si alza, seguendo Jason.

David: pure gold drama.

Dana: mio Dio, quanto è bello.

Sara guarda l’amica, qualsiasi cosa pur di distrarsi.

Sara: chi?

Dana: Luke, lo stronzo.

Dana guarda Luke mentre si allena, in campo. Trattenere gli ormoni è difficile.

Sara: non avevi deciso di chiudere con lui e suo fratello per sempre?

Dana: ho chiuso con Steven, in realtà non è mai successo niente tra di noi . Ma non riesco a chiudere con lui. Non che ci stiamo frequentando o cose del genere… La verità è che la scuola è quasi finita e… ho bisogno… ho bisogno di baciarlo di nuovo.

David: è bello essere così sinceri su cose del genere. È liberatorio.

Dana: è inutile negare che mi piaccia, l’ho fatto per mesi, e non mi ha portato da nessuna parte. Ha portato solo il mio vibratore da qualche parte.

Sara: ew.

Dana: non fare la santarellina.

Sara guarda l’amica, vuole spronarla, come lei ha cercato di fare con lei.

Sara: parlaci.

Dana: stai scherzando, vero? Lui è il tipico ragazzo che ha quelle risposte acide che ti fanno passare la voglia.

Sara: beh, non lo saprai mai se non ci provi.

Dana: finirò con il cuore a pezzi. Con Taylor Swift e con il cuore a pezzi.

Sara: beh… è positivo. Almeno senti qualcosa.

Dana guarda l’amica, ripensando alle parole che si sono dette, ripensando alle conseguenze di quel giorno, che ancora hanno grande peso sulle loro vite.

David: è quasi finita.

Sara e Dana guardano l’amico

Dana: di che parli?

David: la scuola, il liceo. È finita…

Dana: beh c’è ancora tutta la parte del ballo di fine anno, il diploma…

David: niente più The Breakfast Club, niente più 16 Candles, niente più Ritorno al Futuro.

Sara: di cosa parli?

David sospira, malinconico

David: di tutto quello che avrei potuto fare al liceo. Tutte queste avventure sono state vissute al liceo.

Dana: credo che abbiamo vissuto fin troppe avventure al liceo.

David: no, non è giusto.

Sara: di che parli, David?

David: non è giusto che il nostro ultimo anno sia segnato solo da un evento. E da un evento brutto.

Devo fare qualcosa.

Dana lo guarda, curiosa

Dana: che cosa hai in mente?

David: ho in mente qualcosa. Voi restate qui.

David si alza, pian piano, a fatica, prende le sue stampelle, e lentamente inizia ad allontanarsi dal posto.

Sara e Dana si guardano, stranamente divertite, si chiedono cosa abbia in mente David.

 Colonna Sonora: Not Going 

Daniel ha seguito Jason fin dentro la scuola, il ragazzo cammina lungo il corridoio laterale, cammina veloce.

Daniel: Jason… Jason, aspetta.

Jason si ferma, finalmente. Daniel lo raggiunge, a fatica.

Daniel: mi spieghi che diavolo succede?

Per fortuna il corridoio è vuoto, sono tutti a lezione.

Jason: sei serio?

Daniel lo guarda, incredulo

Daniel: sì, non capisco.

Jason: sai, sei incredibile Daniel. Questo è ciò che fai, questo è ciò che fai ultimamente. Ti chiedo di parlare e tu non vuoi…

Daniel: non ho detto che non voglio. Ho detto che avremmo parlato più tardi.

Jason: NO.

Jason urla, infuriato.

Jason: tu dovevi dire ORA. Perché se tu me lo chiedessi, se tu dovessi parlare con me, io non esiterei un secondo ad ascoltarti subito.

Daniel: mi dispiace io…

Daniel lo guarda, è realmente dispiaciuto, ma non stava pensando a controllare le parole, e non pensava di ferirlo.

Jason: tu fai così. Una volta che mi hai, mi dai per scontato. Ti cerco e non ci sei… e… diventi…

Daniel guarda il ragazzo, non riesce ad ascoltare queste parole, lo feriscono profondamente.

Daniel: si tratta di questo, vero? Si tratta di Ryan. Si tratta ancora di Ryan.

Jason sgrana gli occhi, non voleva di certo ricordare quella situazione.

Jason: di certo non aiuta.

Daniel: ho fatto un errore. Uno stupido sbaglio in tutta la mia vita.. e, e tu hai intenzione di punirmi per sempre?

Jason lo guarda, facendo cenno di no con il capo

Jason: questo non è il punto.

Daniel si sente morire, non vuole litigare con lui, non ha mai voluto. È la cosa che gli fa male di più al mondo. Gli occhi gonfi, la voce che si spezza.

Daniel: io amo te, ho scelto te, voglio e ho sempre voluto solo te. Ho fatto uno stupido errore e tu non riesci a perdonarmi.

Jason: io ti avevo dato il mio cuore, ti avevo dato tutto di me. E all’inizio tu mi hai tradito.

Daniel: e me ne sono pentito, non lo rifarei, è stata una stupida pulsione sessuale, una… ho sbagliato, e l’ho ammesso. Non puoi punirmi per sempre per questo, Jason. Non puoi.

Daniel scoppia in un pianto, finalmente. Un pianto liberatorio, ma anche un pianto nervoso, doveva sfogarsi.

Daniel: non fai neanche l’amore con me.

Jason: quando l’ho fatto, tu mi hai tradito.

Daniel lo guarda, scuote il capo

Daniel: ho sbagliato. Ma non ci ho fatto l’amore, non… non provavo nulla per lui. È stato un errore, uno stupido errore.

Jason: qui non si tratta di Ryan, non si tratta solo di lui. Non ci sei per me, non ci sei stato in questi mesi…

Daniel lo guarda, sconvolto.

Daniel: come puoi dire una cosa del genere?

Jason: IO HO BISOGNO DI TE.

Jason urla queste parole, gliele urla in faccia

Daniel lo guarda, gli prende la mano, velocemente. La stringe.

Daniel: sono qui.

Jason lo guarda, gli occhi lucidi, un forte rammarico in viso.

Jason: no, non ci sei.

Il cuore di Daniel è a pezzi. È l’ultima cosa che si dovrebbe dire ad una persona innamorata di noi. Jason si allontana, lentamente, dopo aver guardato per un’ultima volta, prima di girarsi, l’amore della sua vita.

Centro di Lennox, Amber e Brooke camminano per le strade della soleggiata cittadina, è Aprile, e a Lennox in questo periodo fa già molto caldo, c’è parecchia gente in strada, anche se sono tutti affaccendati nelle loro questioni, ognuno ha il suo compito, così funziona in una piccola cittadina. Brooke si guarda attorno, estasiata, adora le piccole città, Lennox le ricorda Tree Hill.

Amber: ….e quindi, alla fine Sara ha perso il bambino, il gruppo è abbastanza diviso. Non che sia mai stato unito.

Brooke guarda la ragazza, l’ha ascoltata per un’ora intera. Non sa perché, ma sente un legame speciale con lei.

Amber: oh Mio Dio, scusa, ti avrò annoiata da morire. Di solito non sono il tipo di ragazza che si lagna con un gelato e…

Brooke: una canzone di Taylor Swift?

Amber ridacchia, divertita

Brooke: tranquilla, te l’ho chiesto io. E poi… sfogarsi fa bene, voglio dire, quando mi sento giù faccio sempre un colpo di telefono alla mia amica Peyton. Ti aiuta a svuotare l’anima.

Amber sospira, ripensando a tutto quello che è successo nell’ultimo periodo

Brooke: ma… devo dirti una cosa. Una cosa importante, Amber.

Amber la guarda, curiosa

Brooke: sai, anche io non ho ottenuto il ragazzo.

Amber la guarda, sorpresa dalla rivelazione. In fondo è una sconosciuta.

Amber: sembra difficile crederci, sei Brooke Davis.

Brooke accenna un sorriso, mettendo in evidenza le fossette sulle guance

Brooke: ero innamorata. Lo amavo così tanto, Amber. Lui era tutto ciò che non ero io ai tempi. Un bravo ragazzo, profondo, leggeva molto. Pensa che feci anche finta di interessarmi ai libri, e io odiavo i libri.

Amber ridacchia, divertita

Brooke: ok, odio ancora i libri. Il punto è che lui ha scelto la mia migliore amica, non ha scelto me.

Amber sospira

Amber: non definirei Sara Lewis la mia migliore amica.

Brooke: non sto dicendo che la tua situazione sia la stessa, sto semplicemente dicendo che ti capisco. Capisco cosa significa non poter avere il cuore di qualcuno che invece possiede completamente il tuo.

Amber la guarda, quasi arresa all’idea di doversi sentire per sempre in quel modo

Amber: wow, è confortante.

Brooke: non durerà per sempre. Questo ragazzo, il tuo Lucas Scott, è stato un tuo amore. Non permettere che sia l’ultimo. Non chiudere il tuo cuore, non far sì che anche lui sia pessimista. C’è qualcun’altro lì fuori, e quel qualcuno avrà voglia di possedere il tuo cuore. Una volta qualcuno mi disse che se la persona che ami decide di ricambiarti, allora sarai la persona più fortunata del mondo. Ora, non saremo state fortunate al primo colpo, ma non è detto che il secondo o il terzo o il quarto… Non possa riservare di meglio.

Amber apprezza le parole della donna, spera che abbia ragione.

Amber: posso farti una domanda?

Brooke: certo?

Amber la guarda, imbarazzata

Amber: beh, tu neanche mi conosci… perché mi hai portata fuori e mi hai offerto un gelato? Non che io mi stia lamentando eh, è solo che tu sei una specie di celebrità eh…

Brooke ridacchia, divertita

Brooke: non sono una celebrità. E.. per rispondere alla tua domanda, diciamo che ho un sesto senso per quanto riguarda le persone, e ho visto in te un qualcosa, un qualcosa che mi ha colpita.

Matt, Brad, Alexa e Damien sono seduti attorno ad un tavolino, nel giardino principale del Lennox High, i quattro sono impegnati sui libri.

Alexa: non ne usciremo vivi…

Damien: io credo di essere a buon punto.

Matt non riesce a concentrarsi, è quasi impossibile, soprattutto con questo caldo.

Brad: non capisco, ok? Da una parte sono contento di finirla con il liceo… dall’altra…

Alexa: c’è una sensazione di malinconia che aleggia nell’aria. Insomma, se ci pensate abbiamo iniziato il liceo in un modo completamente diverso. Io stavo con te.

Alexa guarda Brad, ripensando al passato, entrambi sorridono. È cambiato così tanto.

Matt: e pomiciavi con me.

Matt ridacchia, divertito.

Alexa: e poi è arrivata Sara…

Damien: già, e io ero il fratello Brown perduto.

I quattro si guardano, ripensare a tutto ciò che è successo procura sicuramente una risata, e un senso di nostalgia.

Damien: qualcuno dovrebbe scriverci davvero un libro.

Brad: beh, Jason lo sta facendo.

Brad ripensa a Jason, a ciò che ha fatto mesi fa, e al senso di colpa che lo attanaglia da allora.

Matt: ed io… andrò al college.

Brad guarda Matt, fiero dell’amico. È davvero cambiato così tanto.

Matt: chi l’avrebbe detto?

Alexa: quindi hai scelto?

Matt: non lo so…

Brad: devi andarci. C’è il corso di legge che hai sempre voluto seguire.

Damien: vuoi diventare un avvocato? Beh, questa è una sorpresa.

Alexa: non mi sorprende, ha sempre avuto un forte senso della giustizia. Un cavaliere senza macchia.

Matt: beh, fino ad’ora è arrivata una lettera, ma ne sto aspettando altre.

Damien: è un bene valutare più possibilità. Tu, Alexa, cosa farai?

Alexa: caro Brown perduto, io diventerò una designer.

Matt: lei ha sempre avuto le idee abbastanza chiare.

Brad: quasi sempre…

Brad sorride, in fondo il gruppo aveva bisogno di una chiacchierata del genere.

Matt: tu Damien, cosa vuoi fare?

Damien sospira, pensando alla sua situazione attuale. A Tom e sua madre, alla situazione finanziaria.

Damien: beh, vedremo. Ma ho sempre avuto un debole per i motori.

Alexa: penso che ognuno debba fare ciò che gli piace. Insomma, se scegli un indirizzo di studi che non ti appaga e non ti appassiona, allora non farai ciò che devi fare al meglio…

Matt: ma non tutti hanno la possibilità di sognare.

I tre guardano Matt

Matt: voglio dire, bisogna anche essere realisti, pensare a ciò che ti può portare guadagno nell’immediato, non sempre si possono seguire i propri sogni. Alcune volte la vita non te lo permette.

Non appena Matt finisce di dire queste cose, dopo aver generato un po’ lo sconforto nei suoi amici, un messaggio arriva sul cellulare di ogni singolo presente al tavolo. I quattro si guardano, curiosi.

Matt: è…?

Alexa: sì, è arrivato anche a me.

Colonna Sonora: Flaws 

Poco dopo, Matt, Alexa, Brad e Damien arrivano assieme nel campo da Football della scuola, è vuoto, gli allenamenti sono terminati, David è posizionato al centro, davanti a lui ci sono delle pistole ad acqua, si regge su delle stampelle ancora. Attorno al ragazzo ci sono Sara, Dana, Daniel, Jason ed Amber.

Matt: che sta succedendo?

Matt si avvicina, curioso, guardando Sara… di nuovo. Ogni volta che sono in prossimità l’uno dell’altra, si guardano. Ma non dicono niente, non si dicono niente.

Amber: David ha mandato il messaggio anche a voi.

David: hey… sono proprio qui.

David guarda gli amici, pronto a parlare. Ma vuole la loro completa attenzione.

David: ascoltate, so che le cose non stanno andando esattamente come avevamo previsto. Ed è comunque un eufemismo.

Amber guarda il ragazzo, ripensa alle parole di Brooke.

David: quello che è successo qualche mese fa è stato brutto. È stato terribile, ci ha segnato. Ma ricordo sempre una cosa che ha detto Sally.

Brad: Sally?

David: la Sally di Felicity, Brad.

Brad lo guarda, sorridendo

David: “sono convinta che la tragedia voglia buttarci giù, ma la nostra missione è non lasciarglielo MAI fare.”

Sara pensa a queste parole, e alle parole che le ha detto Dana in mattinata.

David: c’è così tanta storia tra di noi. Triangoli, sesso, baci, segreti…omosessualità repressa.

Brad guarda Jason, pensando al suo segreto. Anche Daniel guarda Jason, che tuttavia non ricambia lo sguardo.

David: voglio che oggi vi dimentichiate di tutto.

Tutti pensano esattamente la stessa cosa: non sarà facile. E beh, anche questo è un eufemismo.

David: voglio che oggi pensiate a divertirvi e che vi ricordiate di questa giornata come una bella giornata. Siamo Seniors, e i maturandi del 2013 del Lennox High non verranno ricordati solo per una maledetta sparatoria. Noi siamo molto di più. Quindi, prendete le pistole, e inondate il campo, e inondate voi.

Matt ridacchia, divertito

Matt: David, è acqua…

David: oh…

David si abbassa, lentamente, prende una delle pistole.

David: non direi.

David preme il grilletto, vernice colorata esce dalla pistola, e imbratta Matt di arancione.

Il gruppo scoppia a ridere, così come Matt.

David: era da tempo che volevo farlo.

Sara: sapete che finiremo nei guai per questo, vero?

Amber prende una pistola, la carica, e preme il grilletto verso Sara. Vernice blu ricopre la ragazza.

Sara: oh mio Dio.

Amber: sì, potrebbe essere decisamente divertente.

Sara prende una pistola, velocemente, e riserva lo stesso trattamento ad Amber. Vernice viola.

Le due scoppiano a ridere, insieme.

Brad: beh, si può fare.

Brad prende una pistola, ed inizia a spruzzare vernice a caso, così come gli altri. Jason, Daniel, Damien, Dana… le risate sono tante, sono forti, e finalmente riescono a coprire il senso di vuoto, di malinconia e di tragedia di cui era pregno il posto, forse per la prima vera volta dopo tanto tempo. Per qualche minuto, i nostri ragazzi si dimenticano di ciò che è successo, quel brutto ricordo inizia a diventare un ricordo.

Quando finalmente hanno finito, il campo da Football è ormai completamente colorato, sembra un campo post-guerra pinball, i ragazzi sono così pieni di vernice che a stento si riconoscono. Sono stanchi, sono sdraiati vicini nel campo da Football, sono stanchi, ma contenti, perché si sono ricordati cosa vuol dire essere adolescenti, cosa vuol dire sorridere e iniziare ad andare avanti, almeno per qualche minuto.

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Clark è appena uscito dal corso di letteratura, va verso il suo armadietto, annoiato dalle lezioni, è stremato, il periodo finale del liceo è sempre così.

Amber si avvicina velocemente al ragazzo, che la nota. È completamente sporca di vernice, avanza, decisa.

Clark: wow… è una nuova moda Americana?

Amber: stai zitto.

Amber si avvicina, con prepotenza, pericolosamente. Lo prende, dalla maglia, e gli dà un bacio, un bacio sulla bocca.

Clark: e questo cos’è?

Amber sospira, sorridendo.

Amber: esploro le mie possibilità.

La ragazza ha sporcato i vestiti di Clark, che tuttavia non ne è dispiaciuto.

Clark: ok, a me sta bene.

I due si sorridono, Amber si fa di nuovo avanti, i due si baciano, con la lingua, con foga. Era da un po’ che Amber voleva farlo, ma le parole di Brooke l’hanno spronata. Clark, d’altra parte, è sorpreso, ci aveva provato per mesi, senza successo.

Sera, Sara è appena rientrata in casa, ha ancora la vernice sui vestiti, non tornava a casa così tardi da tempo, finalmente ha passato un giornata diversa, finalmente è riuscita a pensare ad altro.

Sara: hey…

Sara urla dal salone, annunciando la sua presenza. Posa la borsa accanto alla porta, e poi procede verso la cucina.

Sara: ascoltate, ho pensato a ciò che avete detto e volevo scusarmi…

Sara arriva finalmente in cucina, pensava di trovare Kathe ed Emma alle prese con il matrimonio. Ma c’è una persona in più: suo padre.

Sara: papà…

Sara lo guarda, è sorpresa di vederlo lì.

Joseph: ciao Sara.

Sara guarda la madre, e poi Emma.

Sara: cosa ci fai qui?

Joseph si avvicina a sua figlia, sorridendole.

Joseph: dobbiamo parlare.

Casa Bricks, 22:00

Sara e Daniel, ripuliti, sono davanti alla porta di casa Bricks, i due sono arrivati da cinque minuti, ma ancora non hanno suonato. Si guardano, nervosi.

Daniel: suoni tu?

Sara: perché?

Daniel: andiamo, tu non devi fare un discorso strappalacrime al tuo ragazzo. O ex ragazzo, non so veramente cosa sia in questo momento.

Daniel è nervoso, è chiaro.

Sara: hey, tu e Jason supererete questa cosa, le discussioni tra persone che si amano ci sono, non dovete permettere che rovinino tutto.

Daniel annuisce, fiducioso

Daniel: certo.

Velocemente, Sara suona il campanello.

Daniel: mi hai preso alla sprovvista.

Sara sorride, di nuovo, è un record considerando il periodo.

La porte si apre, è Josh. Li guarda, sorpreso.

Josh: hey…

Sara: buonasera. Disturbiamo?

Josh: no..no, certo che no, entrate.

Josh fa spazio ai due, che entrano in casa.

Josh: Jason è in camera sua.

Josh si rivolge a Daniel, che lo guarda, annuendo.

Daniel: grazie. Vado.

Daniel avanza verso la camera di Jason, mentre Sara resta lì, accanto a lui.

Josh: vuoi qualcosa da bere?

Sara lo guarda, annuendo.

Sara: certo.

Josh chiude la porte, mentre Sara avanza verso il salone.

Colonna Sonora: Clairty (Acoustic)

Jason è sul letto, sta scrivendo, una pagina vuota sullo schermo, è la prima. Il romanzo sembra completato. 400 pagine, solo la prima è bianca.

Qualcuno bussa alla porta.

Jason: avanti.

La porta si apre, lentamente, è Daniel. Jason chiude velocemente il portatile, si alza dal letto, posizionandosi al centro della stanza.

Daniel: mi hai ferito.

Jason: ho detto la verità.

Daniel: no.

Jason: Daniel… non sai neanche che ho finito il romanzo, non sai neanche che non ho ancora trovato un titolo. Non sai che… Non sai.

Jason non riesce a parlare, è troppo nervoso.

Daniel: mi dispiace. Mi dispiace, ok? Sono successe troppe cose, tutte insieme, e io… sono stato egoista, ho pensato al bambino di Sara, a Matt, all’università. Ma questo non vuol dire che io non ti ami.

Daniel lo guarda, parla con occhi sinceri

Daniel: io ti amo da morire, Jason Bricks. Tu sei l’amore della mia vita e lo sei sempre stato. Pensare di stare senza di te mi fa impazzire, oggi.. oggi non riuscivo a pensare, non riuscivo a respirare, non riuscivo a concentrarmi. Ho sbagliato, lo ammetto, sono stato sopraffatto dai problemi che mi circondavano, e visto che tu ci sei stato non ho pensato… Non ho pensato a dirti tutti i giorni che ti amo.

Jason: non volevo questo.

Daniel: invece è così. Io ti amo, e te lo direi tutti i giorni, a tutte le ore, tutti i minuti. Io voglio che tu parli con me, voglio sapere cosa pensi e voglio sapere cosa vuoi. Tu sei la persona più importante della mia vita. E mi dispiace, e mi dispiace se mi sono lasciato sopraffare dagli avvenimenti, non era mie intenzione. Sono umano e sbaglio anche io. Con Ryan ho sbagliato, ma non provavo niente per lui, non provo niente per nessun’altro e mai accadrà. Voglio che lo superiamo, voglio che superiamo questo, Jason. Lo voglio perché voglio te. Non sarà facile e ci dovremo lavorare, ma io voglio stare con te per sempre. Per sempre, fino a questo punto ti voglio. E ce la dobbiamo fare perché senza di te io non respiro, sei come aria per me. Ti amo fino a questo punto.

Daniel è evidentemente emozionato, così come Jason, che è profondamente colpito dalle parole del ragazze.

Jason: Brad mi ha baciato.

Daniel sgrana gli occhi, sconvolto. Jason doveva dirglielo da mesi, voleva farlo, ma non voleva creare problemi.

Daniel, all’improvviso, vede tutto nero. Si gira, aprendo la porta, e uscendo velocemente dalla stanza.

Jason: Daniel…

Jason urla, tentando di fermare il ragazzo, ma sa che ora Daniel non gli parlerebbe.

Sara e Josh sono in cucina, sull’isola, uno davanti all’altra, davanti a loro due tazze di camomilla.

Josh: adoro il nostro momento camomilla.

Sara sorride, bevendo un sorso

Sara: sì, lo adoro anche io.

Daniel passa per la cucina, fermandosi.

Daniel: hey…

Sara e Josh guardano il ragazzo

Daniel: me ne devo andare. Puoi farti accompagnare da Josh?

Daniel ha gli occhi gonfi, il viso sconvolto, ha chiaramente pianto.

Sara: Daniel, va tutto bene?

Daniel annuisce.

Daniel: per favore.

Josh: non c’è problema, l’accompagno io.

Daniel: bene.

Daniel si gira, e avanza verso l’uscita di casa Bricks, velocemente.

Josh e Sara si guardano, si chiedono cosa sia successo

Josh: questi due ci faranno penare.

Sara sorride, pensando alla storia d’amore tra Jason e Daniel, a quanto sia durata nel tempo.

Sara: sono convinta che prima o poi questo drama finirà.

Josh: ah sì?

Sara annuisce

Sara: si amano, e certe volte è tutto ciò di cui si ha bisogno.

Josh la guarda

Josh: non stai parlando solo di loro, vero?

Sara abbassa lo sguardo, imbarazzata

Sara: lo amo. Lo amo così tanto, Josh.

Josh guarda Sara, ha un po’ il cuore in pezzi, ma l’ha sempre saputo in fondo. Non è una sorpresa.

Josh: lo so.

Sara: ho provato a dimenticarlo, ho provato a pensare ad altro, ad andare avanti con la mia vita. Non ci riesco, non ci riesco perché forse neanche voglio. Non ho mai provato niente del genere per qualcuno, e mai nessuno è riuscito a restarmi sotto la pelle così. Fa parte di me, e lo voglio, lo voglio ancora.

Sara dice queste parole a voce alta dopo tanto tempo, finalmente. Lo ammette ad alta voce e a se stessa.

Sara: penso davvero che ci sia un solo grande amore. Ed ero terrorizzata all’idea di non riuscire a provare mai più una cosa del genere per qualcun altro. Ma non devo cercare qualcun altro, perché la persona che amo profondamente, con tutta me stessa, io già la conosco.

Josh sospira, non è facile sentire questo tipo di discorsi, specialmente per il fatto che riguardano un altro ragazzo.

Sara: tu sei stato meraviglioso con me…

Josh: ma non sono lui.

Sara: sei un grande amico. E ti ringrazio per quello che hai fatto per me in questi mesi, per avermi parlato, per aver cercato di smuovermi…

Josh: a quanto pare solo Matt Brown poteva smuoverti.

Sara sorride, pensando a Matt. Sorride timidamente, come solo una persona innamorata può fare.

Josh: cosa mi dicevi di tuo padre?

Sara: non lo vedevo da un mese, è tornato con una proposta.

Josh la guarda, curioso

Josh: che proposta?

Sara: vuole che mi trasferisca da lui, dopo il diploma. E vuole che frequenti la scuola di medicina a Los Angeles.

Josh la guarda, sorpreso

Josh: e tu cosa hai risposto?

Sara sospira, nervosa

Sara: che ci avrei pensato…

 Colonna Sonora: Everwood Theme

Giorno. Jason è seduto su un tronco, un tronco posizionato in mezzo al verde, le montagne del Texas lo circondano. Un panorama meraviglioso, era da tanto che non andava a scrivere in quel posto, il suo posto. Non è molto lontano da Lennox, 20 minuti di macchina, doveva andare lì, riflettere, pensare. Il MacBook sulle sue gambe.

“Ho pensato giorno e notte a come intitolare questo racconto. Un racconto che parla d’amore, d’amicizia, di adolescenza e di grandi cambiamenti, un racconto che parla di difficoltà e di crescita. Una storia coming of age. Tutto è nato qui, tre anni fa, al liceo. Il liceo. High School. Quando hai questa età vivi tutto al massimo, al livello più alto, HIGH. Al liceo ho riso, ho pianto, ho fatto innumerevoli stronzate, sono rimasto deluso, ho gioito, è partito tutto da qui. Ma soprattutto, sopra ogni cosa, al liceo ho iniziato a stare con la persona più importante dalla mia vita, la persona che amo di più, la persona che mi ispira, che mi ha dato la forza di scrivere, e che ha creduto sempre in me, nonostante il mondo intero gli dicesse di non farlo: Daniel Brown.

Questo forse non sarà il periodo più importante delle nostre vite, ma è un periodo che ci ha definito, un periodo che sicuramente ricorderemo come tra i più significativi delle nostre esistenze.”

Jason digita velocemente due parole. Poi guarda lo schermo, sorridendo.

“AMERICAN HIGH”

Ecco ciò che è scritto sulla prima pagina di quel grande documento Word.

Fine Episodio

 

American High torna Giovedì 27 Giugno alle 16:00 con un nuovo episodio.

VI RICORDO CHE IMPORTANTISSIMO, AI FINI DELLA CONTINUAZIONE DELLA STORIA, COMMENTARE NEL BLOG. AI COMMENTATORI PIU’ FEDELI VERRA’ REGALATO L’E-BOOK CON LE PRIME DUE STAGIONI DI HOME ED ESCLUSIVI CONTENUTI EXTRA PERSONALIZZATI.

MA VI RICORDO CHE AMO ED APPREZZO OGNI SINGOLO COMMENTO.

GRAZIE MILLE, ALLA PROSSIMA. 

– 3 EPISODI AL FINALE DI SERIE